Cucine minimal 4 anni fa

Novità

“Less is more”. Tre parole che racchiudono un mondo. Negli ultimi anni, questo che da essere solo una corrente di pensiero è diventato un vero e proprio stile di vita per molte persone, ha preso sempre più piede nei settori più vari: dalla moda all’architettura, passando per i vari ambiti del design, e la cucina non ne è esclusa.

Ma cosa si intende con “less is more”?

Questa frase l’ha coniata l’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe negli anni ‘60, e letteralmente significa “meno è meglio”, in altre parole “i risultati migliori si ottengono con l’essenzialità”.

Come si può applicare questo concetto in cucina?

In cucina questo viene rappresentato da arredamento semplice e deciso, pulito ed essenziale, senza fronzoli. Nel suo essere semplice, dà un’identità molto forte all’ambiente, lo slancia e fa sembrare gli spazi molto più larghi di quanto effettivamente siano.

Ecco quindi che anche un’isola o una penisola creano meno ingombro all’interno della cucina, non riducono visivamente lo spazio come abbiamo fatto notare riguardo queste due scelte, negli scorsi articoli.

Quindi nulla a vista: elettrodomestici, soprammobili, maniglie. Anche la cappa aspira fumo “sparisce”, o per meglio dire si nasconde; ecco quindi che prendono piede le cappe integrate nel fornello oppure a scomparsa, come a rendere l’ambiente più futuristico, ordinato e pulito.

Tutto lo studio della progettazione di una cucina minimal verte dunque principalmente su due punti: essenzialità e funzionalità, sempre tenendo in considerazione la regola fondamentale della semplicità.

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