Quando si progetta una nuova cucina o si decide di rinnovarne una esistente, una delle decisioni estetiche più importanti riguarda la finitura delle superfici.
Meglio una cucina opaca o lucida?
Questa scelta, apparentemente semplice, può influenzare non solo l’aspetto della cucina, ma anche la percezione dello spazio, la manutenzione quotidiana e la durata nel tempo.
Non esiste una risposta univoca, entrambe le finiture hanno pro e contro.
La scelta dipende da diversi fattori come stile di vita, gusto personale e caratteristiche dell’ambiente.
Le cucine con finitura lucida, in particolare quelle laccate o con superfici in vetro, sono molto apprezzate per l’effetto moderno e sofisticato che riescono a dare all’ambiente.
I pannelli riflettenti catturano la luce naturale e artificiale, contribuendo a rendere visivamente più ampi anche gli spazi più piccoli.
Questo le rende ideali per ambienti con scarsa luminosità o con metrature contenute.
Dei contro potrebbero essere la necessità di una manutenzione più frequente, la sensibilità ai graffi e il rischio di un effetto troppo “freddo” se non correttamente bilanciato.
Le cucine opache, invece, sempre più popolari negli ultimi anni, si distinguono per un aspetto più soft, elegante e naturale.
Questa finitura assorbe la luce anziché rifletterla, creando atmosfere più intime e sofisticate. L’opaco è perfetto per chi desidera uno stile sobrio, nordico o industriale.
Alcuni punti a sfavore sono ad esempio la tendenza di alcuni materiali opachi ad assorbire le macchie, la diminuzione della luminosità e la tendenza a smorzare la vivacità dei colori.
Insomma, questa scelta è influenzata da diversi fattori pratici ed estetici.
Ciò che conta di più resta il gusto personale, entrambe le finiture possono essere valorizzate da una progettazione intelligente e da una combinazione armoniosa di materiali.
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